Inaugurazione Mostra
VENERDI’ 29 novembre 2013
ore 18,30
E IMPROVVISI SILENZI
Fiori, foglie e frutti alla luce del sole
Daniela Brambilla
“E’ dovere del pittore essere completamente preso dalla natura e usare tutta la sua intelligenza nel suo lavoro per esprimere il sentimento, di modo che la sua opera possa divenire intellegibile agli altri” Vincent Van Gogh, Lettere a Teo, l’Aia, settembre 1882
la mostra resta aperta il 30-Novembre – 3 – 4- 5 6 7 dicembre dalle 18 alle 19,30
E improvvisi silenzi
Natura generosa esuberante vitale fulminea coinvolgente trascinante, quella che non permette uno sguardo distratto, ma ti agguanta, seduce, trattiene e delizia. Una benevola Circe che trasforma i porci in nuvole, petali, bagliori, ombre luminose e movimenti di vento, potenza irrefrenabile e silenzi improvvisi.
E’ così che sono nate le mie ultime tele, senza distrazioni, mi sono lasciata inondare dalle sensazioni prodotte da fiori, foglie e frutti del mio orto-giardino e, tentando di decifrare il linguaggio della natura, completamente conquistata ho lasciato che mi prendessero la mano, con la complicità del calore del sole e del ronzare di insetti.
Nello stesso periodo rileggevo le lettere di Vincent Van Gogh al fratello Teo, sono così intense e commoventi le descrizioni che fa della bellezza della natura, anche nelle sue minime manifestazioni, da spronarmi a rendere ancora più acuta la mia attenzione e più profondo il mio amore.
Ho iniziato ad appassionarmi al disegno da subito, nella prima infanzia, carta e matita sono sempre state le mie inseparabili compagne. Dopo gli studi artistici e la laurea in architettura mi sono dedicata alla ricerca e alla produzione nel campo della comunicazione visiva, soprattutto scenografia, illustrazione e decorazione.
Da quasi trent’anni mi occupo del coordinamento del corso di Illustrazione dell’Istituto Europeo di Design di Milano, dove insegno Disegno della figura e tecniche pittoriche.
Per la casa editrice Ikon di Milano ho pubblicato il testo didattico: L’inquadratura, strategia del racconto visivo nel ‘90 e nel 2009 Vedere con la matita, un gesto per disegnare la figura. Un volume nel quale è racchiusa l’esperienza che ho accumulata nel campo della didattica del disegno, in diversi contesti scolastici e museali.
Dai primi anni novanta ho iniziato a dedicarmi quasi esclusivamente alla pittura e all’insegnamento e, avendo trasferito in Toscana gran parte del mio tempo e della mia attività, sono rimasta inevitabilmente rapita dal paesaggio locale: dalle sue luci, forme e colori, la vicinanza poi con i fiumi e i torrenti della zona mi hanno portata a provare una fusione sempre maggiore con la magia di un ambiente in cui l’acqua, con il suo vocabolario infinito di suoni, movimenti, trasparenze e riflessi, è diventata il tema centrale della mia ricerca pittorica e punto di fusione di tutti gli altri interessi figurativi.
Partendo dall’associazione acqua-femminilità, naturale e spontanea, ho proseguito per altre ricerche dove il corpo della donna, l’acqua e la natura in genere scoprono i loro punti in comune.
Di fronte al miracolo della bellezza grande e immortale del paesaggio che abbraccia e si fa abbracciare e di continuo si rinnova, ai movimenti impercettibili, alle luci che trapassano in ombre, l’esigenza è sempre quella di cogliere e rafforzare il sentimento della bellezza del mondo e un grande amore e rispetto per ogni forma di vita. Negli ultimi lavori l’osservazione si sposta dal generale al particolare.
Recentemente ho affiancato al disegno e alla pittura la modellazione, manipolando la creta seguo una direzione simile a quella del disegno ma , con le tre dimensioni, il percorso si fa ancora più istintivo, così che le idee vengono via via generate dalla forma e non viceversa.
Ho partecipato a diverse collettive e organizzato in Italia numerose esposizioni personali