2022 foto storica


LABORATORIO DI SCRITTURA POETICA,  CHE DAL GENNAIO 2013 SI INCONTRA MENSILMENTE   PRESSO L’ASSOCIAZIONE APRITI CIELO!
IL GRUPPO INDAGA STUDIA E RIFLETTE SU TESTI DI POETE CONTEMPORANE. CIASCUNA DI LORO  PRODUCE.

Al laboratorio vengono ammess* nuovi elementi con l’apporvazione di tutte le componenti del gruppo..
 
ATTUALMENTE SIAMO:

      Marina Mariani
Nata a Milano laureata in Filosofia ad indirizzo psicologico, master in Medicina Narrativa, appassionata lettrice si è occupata di salute di genere, bioetica in collaborazione con il Coordinamento Consultori privati Laici autogestiti; con La libera Università delle donne ha avviato  laboratori di autoriflessione sul testamento biologico, ha fondato in collaborazione con altre professioniste l’Associazione Blimunde-sguardi di donne su salute e medicina (per la quale ha coordinato presso il Comune di Cernusco sul Naviglio uno Sportello sul Disagio Femminile) attualmente per Apriti cielo anima gruppi di lettura.

Memoria
è un limone spremuto,
piccole gocce d’acerba trama
scivolano lente al piatto
strizzo pietà
da mammelle indurite

non conto le volte che
ho ceduto il desiderio
al lupo

digiuno è specialità tutta femminile,
sul bordo di pozzi salmastri
porta scompiglio
nella faticosa quiete


Giulia Grigoletto

E’ nata a Milano dove risiede ed opera come insegnate Yoga. Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie: “Versi diversi “ ( ed. Melusine- 1998) e “ Luoghi del desiderio”  (Bocca edizioni 2003). Una pubblicazione personale “ Piede d’impronta” avviene nel 2006, edizione Joker. 

(meditazione nel bosco)

cielo multiforme da sotto le fronde
la terra tutta al bacino alto
infiato il piede al tatto
“sa ta na ma”
la menta selvatica zaffa il ritmo
l’assoluto al dito inalo ad ogni passo
“sa ta na ma”
mentre lingue di luce distraggono
l’ombroso falciato di muschio
da tronchi slanciati gli uccelli
s’abbeverano all’etere
“sa ta na ma”
incagliato l’occhio alla rosa canina
fonde giallo fuxia e bianco viola
la sosta fannullona della cicala
che né il tagliaerba né l’aratro lontano
né il picchio canterino azzittisce
“sa ta na ma”
arena il sentiero nella melma
mentre il ragno vischia l’aria
facendo bella mostra della casa
la biscia sguazza nella torba
“sa ta na ma”
il verde del fiore senza colore
artiglia il gusto del rantolo
(potesse la casalinga con l’aspiratore
portare via lo sporco alle ore!)
le foglie  narrano alla terra il cammino
“sa
ta
na
maaaa”
 
  Serafina Tarantini
Nata il 05.04.1945. Laurea  triennale  in riabilitazione psichiatrica: Ha seguito corsi di scrittura creativa e poetica di: Dacia Maraini, Raffaele Crovi, Maria Pia Quintavalla e Gabriela Fantato. Ha pubblicato diversi voluni di poesie. Ha collaborato con il sedmestrale “La Mosca”
 
Alla curva
del mare
ci incontriamo
nel pensiero
Donne
dal deserto alla luce
non più fuggiasche
né profughe
ma viandanti
sospinte dal fiume
irruente
dello spirito
verso la libertà


   Zina Borgini
Francamente non sa bene come definirsi: “…ho avuto una vita eclettica, piena di cambiamenti e interessi, di relazioni. Qualcuna (Luciana) dice che tengo in mano fili sottili che sanno legare, altre mi definiscono curatrice, libraia, artista… la verità è che i confini e le categorie mi stanno strette, perciò sono fisicamente e intellettualmente sempre in movimento.

Bandiera bianca
 
Una lancia appuntita
ha rotto il vaso di linfa
che ora sbrigliata
scorre a perdersi,
e trascina emozioni, sorrisi,
parole e pianti.
Fa piazza pulita di sogni,
di  probabili gioie,
smentite lusinghe
balbettii e arringhe.
Non risparmia,
nega  ogni prezzo
ogni preghiera
e, mentre azzerata
mi aggrappo alla vita,
e mi torco in un giro di arco
lei,  impietosa,
sfregia gloriosa
erranda, lancia nefanda.
Tendo bandiera bianca,
stanca.
Faccio almeno memoria
esisto nella mia storia.

 
        Patrizia Puleio
Dopo aver sperimentato varie tecniche pittoriche ( olio, acrilico, pastello) e un passato da decoratrice ( ceramica, legno, vetro, trompe l’oeil su parete)  si dedica con grande soddisfazione all’acquerello e alla poesia.

Non posso stare che qui, in bilico
su questa sera
l’argento della strada continua
fin dopo la curva, poi
comincia il bosco
il nero della notte, il rumore
lento e continuo delle foglie
a graffiare il cristallo del cielo
sono io, quella sagoma in controluce.
 
Vivo questo tempo in modo imperfetto
non sorrido a chi vorrei,
non termino i paragrafi,
mi resta sempre impigliato negli occhi
il sospetto. So già che pagherò
per almeno altre sette vite,
ma non faccio niente per rimediare, soltanto
a volte riesco ad infilare qualcosa
-un’unghia, un messaggio, un riflesso nelle
crepe che si formano sul muro. Poi


  Marina Prandelli
Sono arrivata a Milano negli anni ’60 – come le oche durante la piena del Po… così si diceva.
Negli occhi la pianura, la soglia sul limitare del cielo, la vastità dei confini.
Ho trascinato le parole, di passo in passo, negli angoli più remoti e ora che sono vecchia mi pare di scorgerne l’anima.

Post

Costano fatica
                             le parole.

A volte si armano di cattive
intenzioni e aspettano, il volto
scolpito nella pietra aspettano…

A volte smarriscono i passi,
solitarie soleggiano.

Tronche, piane, sdrucciole, bisdrucciole:
un esercito in fuga, ma
tu allunga il passo e fanne corpo
tempo, giorno e notte


   Daniela Gobetti
Daniela Gobetti è una torinese che è vissuta negli Stati Uniti per quarant’anni ed è ritornata in Italia circa tre anni fa. Dopo anni di ricerca ed insegnamento nel campo della filosofia politica, si è dedicata alla poesia in italiano ed in inglese, ed alla fotografia. Partecipa alle attività della Stanza della Poesia, che ha scoperto al suo arrivo in Italia.
Le mani inutili 
Prendermi cura di te
anche questo mi è stato negato
Le mie mani
inutili
come una farfalla
con le ali
polverizzate dalla sottile ragnatela
del mio retino di bambina d’altri tempi
che scorrazzava
in un prato di prima estate
ignara che la morte è morte —
e la rincorre
e cerca di acchiapparla
mentre svolazza di fiore in fiore
leggiadra
sicura di sé
Viene a posarsi
sulle mie mani
che si chiudono appena
per proteggerla
da altre mani
da altre reti
per proteggere me
dal suo sguardo
letale
Ah, se l’avessi saputo!
che le mie mani
avevano il potere
di nasconderti alla morte
Anche se il prezzo da pagare
fosse stato di lasciarti
volare via