25 ottobre 2017 . . .  ore 20.00

CONVERSAZIONE con Laura Modini

30°  incontro

“remake sostantivo
Nuova versione o rifacimento di un vecchio film, spettacolo teatrale o di un libro di successo”

Con il suo ultimo film presentato a Cannes quest’anno, “L’inganno”, Sofia Coppola
propone il remake del film  “La notte brava del soldato Jonathan” (1971), il cui titolo originale è “L’inganno”.
Sofia Coppola
Mi sono posta e pongo alcune domande:

perchè fare un remake?
sono più i registi o anche le registe usano tale tecnica?
quale film ci guadagna di più, l’originale o il rifacimento?

Nella storia del cinema da sempre si sono fatti rifacimenti di film, all’inizio perché il regista era spinto a rifare un suo film precedente perché aveva soluzioni tecnologiche migliori, pensiamo  il passaggio dal muto al sonoro.
Ancora il fatto di poter realizzare il film successivo con più mezzi.
Ancora l’evoluzione della società per cui temi che prima si consideravano top secret successivamente venivano sdoganati.

Ovviamente i registi hanno fatto grande abbondanza di remake, di film propri o anche di altri. Tenuto conto delle proporzioni (ovviamente a svantaggio delle registe) si può affermare che le registe fanno uso di remake (non solo di altre registe ma anche di registi) in maniera limitatissima.

E ora veniamo al perché Sofia Coppola, regista affermata ormai da anni, abbia deciso di fare un remake, o meglio proprio il remake di un certo film.
Lo dice lei stessa: “volevo fare qualcosa di speciale, dandone una versione femminile”.

Il film “L’inganno” sia uno che due si attengono strettamente al romanzo omonimo di Thomas Cullinan mai tradotto in italiano ma che, miracoli dell’azione traino, è uscita una versione italiana proprio ai primi di settembre 2017.
Il romanzo è un volume di oltre 500 pagine nelle quali si snodano in un continuo passaggio, i punti di vista delle donne protagoniste proponendone la propria versione.
Entrambi i due film vi si attengono fedelmente.

Ma allora se c’è una differenza tra le due scelte registiche (come sostiene la Coppola) ci si deve chiedere quale è, e se effettivamente l’obiettivo è stato raggiunto dalla nostra regista.

le locandine:   “La notte brava del soldato Jonathan”