POESIE COMPOSTE PER BOOKCITY 2016 per il tema
L’ECCEZIONE E/E’ LA REGOLA
ANNA PROVENZANO
Presente
Si rispecchia
su immagini dei cartelloni
con mosse da burattino.
I non pensanti
-sorrisi da iena
altri del cuore oscuri-
corrompono
neuroni del pensiero
L’Assente
sempre assente
Il vento dell’oscurità
saltellando
si prende gioco
della fragilità.
Sono corpi remissivi
o schegge randagie
travestiti da risoluti
corpi
impastati di ombre
L’Assente
non è presente.
Scartata le regola
spalancata
la porta del confine
(l’attraversano
solo i bambini)
spazio aperto
quasi infinito.
Delirii.
Un suono fragoroso
dentro il corpo
la lingua scalpita
per il suo morso.
GIULIA GRIGOLETTO
L’eccezione e la regola
Sguizzi come pesce fuori dall’acqua, talvolta
appari deità che inonda luce in terra smarrita
talaltra, ti presenti demone inferocito che
irrompe nel giorno oscurando di buio e terrore
Incidi il nuovo nella piana delle cose
Il primo a cui susseguono i numerosi
punti dello zero che, alla sommità
della ruota vira la rotta
E in questo cerchio danza
l’anomalia ad ogni giro
per affogare ogni volta
nel fiume della norma.
MARIA LUISA PARAZZINI
Sempreautunno
Vado in giro a dire
che ho la mente tra il vuoto e il pulito
per questo guido e una volpe di panno
mi sta seduta accanto;
muta e curiosasi affida alla mia guida,
sicura e nervosa.
La vita parallela
ha la voce di due amori
che la volpe accudisce
in modo sbadato ma costante
—————-
Ho visto la mia sponda
Ho visto la mia sponda
una fila di pioppi
in ombra,
il mio confine.
Sono arrivata di corsa
dall’orizzonte della risaia,
il vestito di broccato vecchio
con tutte le pentole appese.
Tutto era apparecchiato,il fuoco spento.
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La donna incidente
La donna incidente
Incastrata o meno
tra auto e marciapiede
non riesce a decidere
chi è.
La nuvola ha potere potente
sul suo circuito elettrico.
Voleva invece avere ricevuta
che fosse stata viva
MARINA PRANDELLI
Bianca
Una donna si è lasciata cadere
Abitava di fronte
Mormorano: era in cura – da anni.
L’ambulanza, le transenne – il traffico
rallentato. Il tempo
che si ritrae
implode … In fondo
un fastidio
un’intemperanza imperdonabile.
Lavano la strada
MARINA MARIANI
PATRIZIA PULEIO
Intermittenze
Mentre
questo treno sbanda verso la pianura
suona il campanello del servizio mini-bar
piccole case rosa dal tetto a punta
un paese
sembra disabitato sul fiume
una stazione
tralicci e nuvole
piccole nuvole sparse
lontane una dall’altra si rincorrono
-buio-
Tutti quanti gli occupanti dello scompartimento
sono addormentati nelle loro cuffiette non sanno
neppure
se le loro fantasie si incrociano
-luce-
un campo arato un immigrato
passa veloce guarda dentro niente posti niente
un camion
muso rosso telone verde
un ponte giallo
da qualche parte più avanti una bambina
piange
-Pavia stazione di Pavia-
Se fossi un uomo vorrei baciare il neo
che la ragazza ha appena sopra il labbro
carri merci arrugginiti fermi sui binari
-buio-
Se fossi un uomo proverei senz’altro a baciarlo
il ragazzo all’angolo si infila degli occhiali spessi
per leggere al cellulare chi scrive a chi
-luce luce-
quasi quasi ci provo io a baciarlo
-Voghera stazione di Voghera-
Mentre
continuate a dormire a cercarvi nel cellulare
a perdervi nella vostra musica a toccarvi il neo
solo il cagnolino mi guarda interrogativo
poi si lecca una zampa
un cortile una panda blu una coperta al sole
due nuvole finalmente
quasi
si toccano.
Lo haiku è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo.Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette sillabe, secondo lo schema 5/7/5.
Falsi haiku, falsi amici
Anche la zecca
è amica del cane
forse è meglio
non vedersi per un po’.
Passo i giorni
ad aspettar la notte
passo la notte
a contare parole
per scordare ferite
passo la notte
ad aspettar che passi.
Mai stata brava
con le parole
quelle dette intendo
meglio con i colori
le matite le mani
i ricordi le onde.
Passo la notte
a spiare finestre
bere la pioggia
pensare stelle
indovinare nomi
da mettere in fila
cinque sette tre
buonanotte!
SERAFINA TARANTINI
STEFANIA RIVOLTINI
generazione 2.0
ossessione
ossessione
follia di possesso
fisico e mentale
bisogno soffocante
di intingere
la pargoletta mano
nel mosto dolciastro
lussurioso appagamento
dei sensi
ossessione
ossessione
nessuna regola
nessuna eccezione
un branco bavoso
che si muove
in un fasullo senso sbagliato
equilibrio
che si involve in ribellione
godimento
fine e mezzo
anarchia
superficiale involucro
di un parallelismo
che possiede
e attrae
in un turbine di eccessi
e deboli persuasioni
sul fondo ….
la vita
bugie
bugie
vuote immagini di sabbia
pesanti ombre di nulla
mercificazione di sogni
figlie di serpe
con maschera d’usignolo
fetore di cadavere
chiuso in uno scrigno di viole
ti colpiscono come pioggia di pietre
catatoniche
visioni di polvere
affresco
sguardi vuoti
rivolti al nulla
sfuggenti sussulti
affresco
di un’emozione perduta
ZINA BORGINI
Isabella, sai che ti dico
non ho trovato una soluzione
alla nostra disputa
ma ciò che conta
ed è importante
tra regola ed eccezione
è la motivazione
che in momento esatto
mi sollecita ad eccedere:
cercare un fiore sull’asfalto
un sogno non infranto
carezze non solo di vento
un pianto, uno schianto
poi,
mi sono distratta
a guardare il volo
di una libellula
leggero
ho sentito il profumo
di una rosa
ho incontrato
un sorriso
e ho dimenticato
poi
come dici tu
il resto sia pura Utopia.