Inaugurazione
Venerdì 24 gennaio 2020
ore 18,30
Sguardi sulla natura di una giovane savonese del primo novecento
Francesca (Fanny) Martinengo
La mostra allestita con la collaborazione di Giuliana Borgonovo resta aperta sino al 6 febbraio 2020 e si può visitare il martedì, venerdì e sabato dalle 18,30 alle 20,00 oppure su appuntamento telefonando al 3498682453
di Marirì Martinengo
“Flavia, mia figlia, un giorno, osservando i dipinti e i disegni di zia Fanny, mi ha detto: “Sono belli; Mamma, perché, invece di custodirli gelosamente in un armadio, non li fai vedere? Zia Fanny era la mia madrina di battesimo, mi amò in modo particolare, istituendo con me un vincolo preferenziale, tale da rendermi l’erede di affetti e di tradizioni materne. Nel mio libro Lavoce del silenzio (Genova, ECIG, 2005) e in altri scritti successivi, LaSignora del Monte (Neos Edizioni, Torino, 2011) ho descritto la sua influenza, dettata da tenerezza non scevra di autorità, sulle mie scelte di vita. Tra le nostre generazioni si è verificato un notevole divario, ma zia Fanny, comunque, ha costituito per me un modello di capacità relazionale e di impegno nel sociale – diventato per me politico. Pur dotata d’ inclinazione e di talento per le arti figurative, non fruì né di un’educazione né di un’istruzione idonee a coltivarli e a svilupparli; la sua passione per il disegno e la pittura si espressero in solitudine, senza incoraggiamenti né riconoscimenti. I fiori e i frutti, soprattutto ripresi dal vero, furono i soggetti privilegiati, ma non trascurò la figura, il ritratto, i paesaggi. Insieme alle due sorelle, unite da forti legami di affetto e di solidarietà, visse una vita agiata e decorosa, alternando i soggiorni nel confortevole alloggio savonese a villeggiature in campagna, a Monforte d’Alba, nelle Langhe, in una affascinante dimora, situata nel centro del borgo medievale, vicino al castello. Coltivò moltissime relazioni, sia in città sia in campagna, rivolgendosi a donne, bambine, bambini e famiglie, con affabilità e sincera partecipazione, senza operare distinzioni di classe: fra le sue frequentazioni figuravano la marchesa Scarampi del Cairo e le contadine del Sot. Fin dall’infanzia inserita nell’ambiente culturale cattolico e borghese, nella seconda parte della vita rese attive e operanti queste connotazioni, e, abbandonando matite, pennelli, tavolozza ecolori, si dedicò ad attività socio-religiose di donne per le donne, in particolare all’Associazione “La protezione della giovane”, volta a tutelare le ragazze provenienti in città dalle campagne e a favorirne l’inserimento in impieghi dignitosi anche se modesti. Con questa mostra, dove sono esposti alcuni suoi studi artistici, per la maggior parte non firmati né datati, intendo rendere omaggio, seppur tardivo, alla sua gentile e amorosa attenzione per la bellezza e la grazia della natura; dare alla sua passione per l’arte il riconoscimento che le è dovuto, al suo affetto per me un grazie infinito.
Francesca (Fanny) Martinengo nacque a Savona, il 31 maggio 1893, era figlia terzogenita di Maria Massone e di Alessandro Martinengo, era una delle sorelle del padre di Marirì Martinengo che ha voluto ricordarla con questa mostra. Morì a Savona, nel maggio 1983.