domenica 22 febbraio ore 17

SEI ROMANZI PERFETTI

Su Jane Austen

di LILIANA RAMPELLO

Edizioni Il Saggiatore, Collana: La piccola cultura 2014

 

 

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Con Jane Austen non esistono mezze misure. La sua opera divide la critica e i lettori da più di due secoli: autrice di romanzi «per donne», conformisti e privi di spessore letterario, tutti trine e sposalizi, o il «genio meraviglioso» intravisto da Vladimir Nabokov, la scrittrice che Virginia Woolf defi nisce «la più perfetta artista fra le donne»? Liliana Rampello identifica un nuovo tassello del percorso di conoscenza intrapreso dalla grande autrice inglese attraverso la lettura analitica dei suoi «sei romanzi perfetti»: Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park, Emma, L’abbazia di Northanger e Persuasione.

da http://www.jasit.it/

I romanzi perfetti di cui parla questo titolo accattivante sono, com’è facile intuire, i sei romanzi canonici di Jane Austen. Ad essi e alla loro geniale autrice, Liliana Rampello dedica questa appassionata analisi, partendo dalla domanda cruciale che tutti, prima o poi, si pongono una volta conquistati dalla malia di questi gioielli letterari: perché, dopo più di due secoli, sono ancora (e sempre più) amati da schiere di lettrici e lettori in tutto il mondo?

Come ben raccontano le note della casa editrice, “seguendo questo filo, l’autrice sottolinea come, nel secolo in cui Goethe inventa il romanzo di formazione maschile, Jane Austen compia una mossa inedita, abbandonando la figura dell’eroina tradizionale, che ha per lo più una funzione passiva, e proponendo quella di una giovane donna che, grazie a relazioni significative, è sempre più consapevole della sua condizione e riesce a essere padrona del proprio destino.” Ed è per questo che si può affermare come “la più originale invenzione di Jane Austen” sia proprio “il romanzo di formazione femminile“.

Sinossi
Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park, Emma, L’abbazia di Northanger, Persuasione: sono i sei «romanzi perfetti» scritti da Jane Austen tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Come mai, dopo più di due secoli, sono ancora amati in tutto il mondo da migliaia di lettrici e di lettori? Qual è il piacere sottile che si sprigiona dalla sua prosa?
Liliana Rampello ripercorre, con una scrittura chiara e accessibile, l’intero universo narrativo della scrittrice focalizzandosi sui tre snodi centrali dell’architettura del romanzo classico: personaggio, trama, spazio. Seguendo questo filo, l’autrice sottolinea come, nel secolo in cui Goethe inventa il romanzo di formazione maschile, Jane Austen compia una mossa inedita, abbandonando la figura dell’eroina tradizionale, che ha per lo più una funzione passiva, e proponendo quella di una giovane donna che, grazie a relazioni significative, è sempre più consapevole della sua condizione e riesce a essere padrona del proprio destino. Anche le trame e gli spazi letterari subiscono un profondo mutamento: secondo la tradizione shakespeariana, per cui il dialogo è un vero e proprio motore narrativo, la conversazione tra le protagoniste austeniane si fa azione con le parole, in grado di cambiare il corso della storia individuale e collettiva. In tutti e sei i romanzi, Elizabeth, Emma e le altre si muovono in ambienti conosciuti, in salotto e in giardino, nella casa paterna e in quella maritale, in città e in campagna, dentro una geografia fisica che si fa geografia morale: qui la loro formazione non si struttura più, come nella tradizione maschile, come un’«avventura dell’io», ma come una «trasformazione di sé» in relazione all’altro.

Biografia
Liliana Rampello, critica letteraria e saggista, ha insegnato Estetica all’Università di Bologna. Vive e lavora a Milano come consulente editoriale. Tra le sue pubblicazioni, La grande ricerca. Saggio su Proust (Pratiche, 1994) e Il canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura (il Saggiatore, 2005). Per il Saggiatore ha curato anche la raccolta di saggi di Virginia Woolf Voltando pagina. Saggi 1904-1941 (2011).