SABATO 12 OTTOBRE 2024

Dalle ore 17

PaginaUno edizioni

 

propone l’incontro con tre autrici:

 

ore 17  VALENTINA VILLA con la graphic novel Racconti dal mondo

 

I racconti di questa raccolta sono stati scritti da autori di varie regioni del mondo. Sono storie che parlano di trasformazione, di passaggio, di contrapposizione tra la vita e la morte, tra il ricordo e il presente, tra paura e speranza. Alcune presentano una situazione evanescente, tipica del sogno come La luce dell’abisso (Tibet), dove il mondo soprannaturale e l’ombra coesistono con la realtà materiale, altre viceversa mostrano una realtà cruda e ruvida come Il becchino (Australia), dove la morte seppur vissuta nel suo aspetto più materiale, è anche l’estremo tentativo di ritrovare un’umanità perduta. In Helin profumava di resina un ambiente magico e sospeso si nasconde al riparo dalle insidie di dolore e guerra che si svolgono lontano dalla campagna. Sono spazi diversi così come lo erano i luoghi che le hanno prodotte. Oggi questi ambienti sono quasi completamente trasformati, appiattiti nelle differenze, globalizzati, dunque privati di poesia. In quest’ottica sono state scelte queste storie: recuperando le particolarità di ogni ambiente e cultura, le leggende e quella dimensione quasi magica, dove in lontananza si può scorgere il tendone di un circo, nel bosco si può intravedere il volto di un gitano, su una terrazza può visitarci uno spirito.

ore 17,50 ZINA BORGINI con la raccolta di poesie Medicamenti

Peregrinante, commovente, intercambiabile, palpabile, insomma: teatrale questa raccolta quasi melodrammatica di Vincenza Borgini – detta Zina nell’esultanza amicale… Vale a dire che l’Autrice ha messo ordine nelle proprie immagini, depotenziandole, rendendole, così, nuove, contemporanee; cioè una dolente o esaltante registrazione che si autorilancia tramite la poetica, esemplificando il sé  in periodi di disuguaglianze endemiche, forse irrisolvibili. Del resto ogni esistere non è storia complessa? Certo che sì, si capisce. E la Poeta la racconta dando spesso del “tu” in quella forma d’impossibilità assoluta, d’attesa mistica e vitale nell’accettazione dei dolori in attesa di rinascenza, nell’essere pronta a colmarsi di altri ardori, che poi sono la risorsa sensibile e rampante della disciplina lirica, quella fatta di carne e gradi precisi che operano in una resa cronologica personale, affaticante, seminata ora tra le nostre mani dal contenitore della Borgini. Infatti. Flaubert suggerisce che: nella propria opera l’autore deve essere come Dio nell’universo, presente dovunque, ma sempre invisibile. Quindi?  Panico, depressioni, lutti, amori, parole disgelate, sensazione del sé da rimuovere, annientare, perdonare, insomma sorvolare il tutto dopo amarezze metabolizzate in tristezze, depressioni, miserie, immaterialità sentimentalromantica. Allora perché continuare a soffrire, perché mai? Per alcune confuse meraviglie negli orizzonti non più lontani? Per l’assidua raccolta di ricordi, del crescere e capire anche la sofferenza, anche il disgusto dello status quo, anche una specie d’ebetitudine, d’insonnia collerica, d’euforia? Massì ovvio. Allora, sia come sia, in conclusione è roba inflessibile, roba di giorno dopo giorno, di ora in ora; pur parlando o fantasticando gemme visionarie, verdura dell’orto, rugiade, turbando commissioni da lavoratrice con figli e nipoti fa costernazioni, cieli, soddisfazioni, nuvole elette sopra la testa, fitte al cuore da donna alfa che stringe il labbro inferiore dacché il percorso s’allunga s’allunga s’allunga… E riecco le luci smorte, astute, ribelli; e riecco l’opulenza fantasmatica dei desideri e dei rifiuti, della ferocia, dell’ebbro tra barbagli di colori, tra femminismo, costernazioni uguali e diverse, compiti penosi, concerti ripetitivi, a volte rallegrati da fiori e occhiate consolatorie, altre volte dal mare con vedute spettacolari, persino sfinenti di gioia irosa e depressive.

ore 18,30 FRANCESCA GUFFANTI con il romanzo La strana storia di Bric

Virginia scappa dal collegio dove è rinchiusa. Arriva alla sua montagna di notte. Mentre è nascosta nella stalla di casa, assiste alla caduta di un meteorite. Questo evento straordinario cambierà la sua vita e quella degli abitanti del paese, in maniera irreversibile. Vigili, polizia, studiosi, operatori televisivi e turisti invaderanno i luoghi remoti di queste montagne, fino ad allora dimenticate. Con esiti imprevedibili. Scontri generazionali, avidità, incomprensioni, il giogo delle tradizioni e il rispetto della montagna. Affrontando questi temi Virginia e il suo paese dovranno toccare il fondo di tutte le cose non dette, per rendersi conto dei reali desideri che muovono le tre diverse generazioni che abitano il paese.Virginia è un’eroina atipica. Da ragazza prima e da donna adulta poi, sa che per uscire da questo dramma bisogna trovare una strada percorribile anche là dove restano solo macerie.Virginia è come la sua montagna e ci dice un’ultima parola sulla vicenda. Le sue scelte sono radicali fino alla fine, ispirate a un’etica profonda. Come potrebbe essere diversamente se vuole onorare amici, giuramenti, la montagna e la famiglia? Questa ragazza selvaggia e affascinante ci spinge a guardarci dentro e a vedere avanti.