Sabato 3 Marzo 2018
ore 18,00
STRUTTURE E ALTRI OLI SU TELA
TIZIANA GRASSI
Piccole visioni reiterate
sorrette da trame bianche,
oscillano sul limitare fra luce e ombra,
tra giorno e notte,
a cui si alternano tele evocative.
La mostra resta aperta sino al 15 marzo compreso
si può visitare nei giorni mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 18,30 alle 20,00
oppure su appuntamento telefonando al 3498682453
“EVOCARE e INTERROGARE” – percorsi artistici tra l’immaginario e il rimosso” – Milano, febbraio 2015
Testo di Hana Krenkova
Tiziana Grassi dipinge l’Incorporeo e lo fa scrupolosamente, per variazioni infinitesimali di toni, creando atmosfere sfumate, estatiche, dove agiscono forze poetiche generanti onde, schiume, valve, piani solcati da indizi compositivi. Opere realizzate con gesto ampio a cui si addicono le grandi dimensioni. Un gesto non segnico, planare, scandito da sbuffi e folate che increspano la sofficità degli strati e turbano la quiete.
“ Le Celle e la Luce” –Savona, luglio 2015
Priamàr, le celle della fortezza aprono all’arte contemporanea.
Testo di Cristina Rossi
Tiziana Grassi espone grandi tele di pittura pura (…) allude alle profondità di una ricerca artistica che coniuga la sua autentica appartenenza alla tradizione pittorica al sentimento di un moto continuo che genera, attraverso il gesto lento e consapevole, forme primigene, strati sovrapposti di emozioni che evocano il moto e il mistero della natura.
“Tovaglie a Quadretti” – luglio 2014
Chiesetta romanica di S.Pietro – Teglio
Testo di Ernesto Ferrero
C’è un enigma che mi sembra sotteso alla pittura di Tiziana Grassi, ed è quello del Tempo. Come è possibile conciliare il suo scorrere, la sua inafferrabilità con la pittura? Come rendere il continuo trapassare che fa di ogni istante un’entità diversa da quella precedente? Dare mobilità a ciò che è statico, riprodurre il gioco cangiante di trasmutazioni, di cui è fatta l’arte della visione? La sfida è quella di rendere la molteplicità di ciò che pare non poter uscire dai vincoli dell’unicità. La sperimentazione di combinazioni sempre nuove giocate con pochi elementi-base è la sfida che già affascinava Italo Calvino, e più in generale i musicisti (pensiamo alle opere più ipnotiche di Bach, l’Arte della fuga o le Variazioni Goldberg). È un’operazione che richiede al tempo stesso accuratezza di progetto, calcolo rigoroso e abbandono all’estro dell’invenzione. Nella continua metamorfosi delle tonalità, che si inseguono e accavallano come nuvole, nelle fughe musicali di Tiziana Grassi mi sembra di poter cogliere uno dei momenti in cui si saldano natura e cultura, abbandono e meditazione, semplicità e complessità, emozione e ragione.
Tiziana Grassi,
nasce a Torino nel 1960, parallelamente all’attività in campo pubblicitario, lavora alla pittura, dedicandosi definitivamente ed esclusivamente ad essa, quando si trasferisce a Milano.
All’attività espositiva in varie collettive ed esposizioni personali alterna la pubblicazione di volumetti con plaquette, Edizioni Pulcinoelefante ; “Tovaglie a Quadretti” con la presentazione di Ernesto Ferrero.
Nel 2017, l’ultima collettiva è nell’ambito della Prima Biennale di Mail Art a Palazzo Zenobio – Venezia curata da Ruggero Maggi.