Conversazioni con Laura Modini 27° Incontro
Mercoledì 22 febbraio 2017 ore 20
Conversazione sulla banalità del male
dal film:
“Hannah Arendt” di Margarethe von Trotta
Voglio partire dal 27 gennaio, “giorno della memoria”
Tale data fu decisa con risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005.
A 70 anni dall’olocausto, il male e la sua banalità prospera allegramente nelle storie e nelle vite che sono scaturite da allora fino ai giorni nostri, nutrendo conflitti in ogni parte del globo.
Le parole sono necessarie ma spesso non hanno lo spessore utile per pensare e descrivere gli eventi che accadono, come quelli più vicini alla mia vita, alle mie esperienze o conoscenze e la cartina mostra bene. Un turbinio di deliranti realtà dove proprio la banalità del male la fa da padrona unitamente agli interessi del dio denaro.
In questo profondo malessere che mi agita e che faccio fatica a tenere a bada, trovo conforto dolente e spiegazione nel pensiero di Hannah Arendt che con il suo “La banalità del male” spiega come tutto ciò possa essere accaduto, e sta accadendo ancora.
così scrive Hannah Arendt:
MARCIA DELLA SPERANZA, durata 14 giorni che si è svolta nell’ottobre 2016: più di 4mila donne hanno percorso i 200 chilometri che separano il nord di Israele da Gerusalemme. Lingue e religioni diverse, ma un obiettivo comune: «Arrivare a una soluzione del conflitto israelo-palestinese nel giro di quattro anni».
Ecco perché da questa Marcia di donne israeliane e palestinesi, ma non solo, io traggo speranza.
Per tale ragione propongo di riflettere sul film che Margarethe von Trotta ha voluto dedicare alla filosofa tedesca, Hannah Arendt, che dopo aver seguito il processo a Heichmann ha elaborato il suo testo sulla banalità del male.
La filosofa è impersonata dalla attrice Barbara Sukowa, che ha dato corpo e spessore a molti personaggi femminili per Margarethe von Trotta.
Hannah Arendt (anni ’70)
Barbara Sukowa in Hannah Arendt:
La regista Margarethe Von Trotta durante la lavorazione del film “Hannah Arendt